Il sentiero Pier Paolo Ventricini

Una via attrezzata, una classica del Gran Sasso per toccare le famose spalle del Corno Piccolo.


Molto noto e frequentato questo Sentiero consente, unito alla discesa per il Vallone delle Cornacchie, di compiere il periplo del Corno Piccolo con un percorso in ambienti d’alta montagna, sempre molto panoramico e ben attrezzato nei tratti un pò più impegnativi con funi e scalette per consentire una progressione nella massima sicurezza. Il punto di inizio del sentiero di avvicinamento è nei pressi della stazione a monte della cabinovia di Prati di Tivo anche se, per rendere l’escursione ancor più remunerativa, ci si può avviare dalla Sella di Cima Alta (località altrimenti conosciuta come Piana del Laghetto per via di un piccolo specchio d’acqua quasi sempre presente nella sella): si prende la strada, inizialmente asfaltata e poi brecciata, che dal piazzale di Prati di Tivo sale sino a terminare in corrispondenza della sella al lato di un bellissimo altopiano che volge verso le colline teramane con una visuale che arriva fino al Mare Adriatico. La traccia sale gradualmente dalla Sella di Cima Alta sino alla stazione della cabinovia attraversando i prati del crinale dell’Arapietra da cui si ha una notevole visuale sul Corno Grande e sul Corno Piccolo mentre alle nostre spalle si osservano bene sia la Cima Alta che il Montagnone; si passa accanto alla costruzione un pò spettrale dell’incompiuto “albergo diruto” (di cui oggettivamente non si comprende proprio la ragione d’essere in quel luogo) ed in breve si giunge ai duemila metri della “Madonnina” da cui parte il sentiero che sale verso il Rifugio Franchetti e le diverse mete del Corno Grande nonché il traverso di avvicinamento al sentiero Ventricini. Ci si avvia per un lungo un sentiero praticamente pianeggiante che corre per l’intero versante settentrionale del Corno Piccolo costeggiando da un lato la base di levigate pareti sempre più verticali mentre dall’altra la vista spazia su vasti prati e boschi. Al primo mattino si cammina assieme ai gruppi di scalatori che utilizzano questo sentiero per avvicinare le numerose vie di arrampicata che raggiungono la sommità del Corno Piccolo e camminando si sentono accenti un pò da tutt’Italia a dimostrazione di quanto le vie tracciate su queste “spalle” di roccia granitica siano apprezzate e ricercate ben oltre i confini nostrani. Giunti al termine del lungo traverso in piano il sentiero inizia a ruotare in direzione sud in leggera salita e dopo breve si affronta un breve tratto su roccia liscia e scoscesa che richiede un poco di attenzione a cui segue un sentierino che conduce alla prima fune metallica: è dunque giunto il momento di indossare l’attrezzatura di assicurazione per affrontare la parte più interessante dell’escursione. Per uno sviluppo di poco più di un chilometro si susseguiranno tratti aerei con affacci formidabili verso l’Intermesoli e poi l’intera Val Maone alternati a passaggi su stretti canali verticali, sia in salita che in discesa, sempre ben attrezzati con funi e scalette così che si possa procedere vivendo al meglio le emozioni che questo sentiero riesce a trasmettere: man mano che si progredisce muta e si amplia lo scenario fino ad includere il Corno Grande che dal Sentiero si osservano in una singolare prospettiva. Proseguendo si continua a traversare su tratti di sentiero aereo con affacci a picco sul Vallone dei Ginepri fino a giungere a due scalette che consentono di superare un’ultima paretina ed immettono nella parte finale del percorso: non rimane ora che affrontare il ripido sentiero sul ghiaione sino alla Sella dei due Corni, lambendo prima l’inizio della ferrata Danesi e poi l’imbocco della via normale alla cima del Corno Piccolo. Una volta giunti alla Sella dei due Corni per il ritorno si scende verso il Rifugio Franchetti dove è d’obbligo una sosta per ammirare il formidabile panorama che, se è bel tempo, si ha dal piccolo terrazzo proteso sul vallone sottostante; si prosegue quindi lungo il sentiero che attraversa il Vallone delle Cornacchie e giunge alla stazione della cabinovia dopo di che per l’Arapietra si torna al punto di partenza completando così un’escursione di grande soddisfazione.